The Future of Dancefloors @ Stadt Nach Acht conference – Berlino

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Andiamo a Berlino per parlare del futuro del clubbing alla più grande conferenza internazionale su nightlife e nighttime economy.

Dopo la lunga interruzione dovuta al Covid-19, stanno ripartendo gli eventi di confronto in real life che tanto crediamo possano essere la base per costruire nuove consapevolezze, progetti e pratiche.
Siamo stati felicemente invitati alla conferenza annuale Stadt Nach Acht – International Nightlife Conference di Berlino, per prendere parte al panel su “Nighttime Recovery and Resilience” organizzato da VibeLab.
Durante il panel discuteremo alcuni dei punti emersi nel progetto collaborativo Global Night Time Recovery Plan per il quale nel 2020 Club Futuro ha coordinato la scrittura del capitolo The Future of Dancefloors.

Il Global Night Time Recovery Plan è un progetto internazionale nato durante la pandemia per connettere e supportare night time professionals, accademici e policy makers di tutto il mondo. La scrittura del capitolo The Future of Dancefloors ha coinvolto Riccardo Ramello (Club Futuro, chapter lead) e Lauren Goshinski (VIA Festival, Hot Mass, Public Records (USA), Michael Kill (Night Time Industries Association NTIA (UK), Alessio Kolioulis (The Bartlett Development Planning Unit, University College London (UK), Professor Fiona Measham (University of Liverpool (UK) Maria Measham (Release London, The Loop, NTIA (UK) e Robbe Van Bogaert (Eventsure, Nightlife Antwerp (Belgium).

Nella scrittura del capitolo abbiamo esplorato nuovi approcci, pratiche e modelli ibridi di business adottati da club ed operatori durante la pandemia per garantire esperienze più sicure, far fronte alla mancanza di supporto istituzionale, creare reti di advocacy tra realtà per combattere stigma e rapportarsi con la politica. Un ampio spazio è stato dedicato ai nuovi virtual clubbing e le diverse modalità di utilizzo del digitali emerse in maniera dirompente in risposta alla chiusura totale dei dancefloors fisici.

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Abbiamo voluto concludere il capitolo affrontando un tema che per alcuni di noi continua ad essere l’elephant in the room nei discorsi sul clubbing, ovvero la consapevolezza e le pratiche degli operatori riguardo all’impatto sociale e culturale dei club.
Nell’Equality Framework” potete leggere alcune considerazioni su cui ragionare per creare dancefloor più egualitari tenendo in considerazione gli attori principali coinvolti nell’esperienza del clubbing.

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Nell’arco dello scorso anno sono stati pubblicati diversi altri articoli sul tema clubbing e futuro – tra cui citiamo Reality Remixed di Mixmag – che hanno provato ad immaginare come le pratiche digitali insieme a nuovi bisogni, sensibilità e consapevolezze avrebbero impattato sul futuro del clubbing.

Ora che i dancefloor hanno ripreso ad operare (anche se spesso in forma ridotta) in diverse parti del mondo, ci sembra che molte delle speranze ed aspettative condivise nei messi precedenti non si stiano traducendo in realtà.
Certo, la chiusura dei dancefloor ha fatto sì che proposte artistiche più local trovino ora una risposta del pubblico molto positiva, in linea con quella riscoperta del “clubbing di prossimità” a cui anche noi auspicavamo. Ma anche in quei casi, ci sembra che la macchina sia rimasta essenzialmente la stessa, con la differenza che – per il momento – le economie si ridistribuiscono in maniera più locale con migliori margini di profitto per club, promoter ed artisti a fronte di una minor spesa sui cachet. Il che ci sembra un passo in avanti rispetto all’andamento del mercato dei guests internazionali, nella frenetica competizione globale, che stava di fatto diventando per molti insostenibile.

Quello che rimane invariato, è l’assordante gap tra clubbing ed approcci progressisti ed innovativi – di cui abbiamo parlato in diverse occasioni e che sta alla base dell’ attuale omogeneizzazione di modelli, pratiche e della percezione del clubbing come mera forma di intrattenimento e divertissement.

Per questo con Club Futuro stiamo esplorando i club che propongono nuove pratiche a livello di fruizione, rapporto con le community, mission, sostenibilità economica, sociale ed ambientale.
Come sempre ci piace rendere il confronto collettivo e ci farebbe piacere sapere la vostra a riguardo: sapreste indicarci un esempio di club innovativo? Ditecelo qui: https://forms.gle/XTeFxB3f5t54qYPH7