I CLUB SONO SPAZI CULTURALI

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“I music clubs con un focus su programmazione artistica, giovani talenti e curatela non saranno più classificati come sale giochi, sale scommesse, bordelli e sex cinemas ma riconosciuti come spazi culturali.”

Così si legge nel post della deputata tedesca Caren Lay, ripubblicato dalla Club Commission di Berlino, e nell’articolo della piattaforma nighttime.org, punto di riferimento globale riguardo i discorsi di night time economy.

“Ora i club sono allineati a teatri, spazi d’opera, musei, sale concerti, permettendo di fatto ai club di essere meno vulnerabili a dinamiche di sviluppo urbano e gentrification”

Lo scorso anno i membri di alcuni partiti tedeschi (GRÜNEN, LINKE, FDP, SPD and CDU / CSU) hanno fondato il “Forum Parlamentare della Club Culture & Nightlife” al parlamento per dare maggior visibilità alla problematica della club culture. La mozione di oggi è passata alla commissione edilizia praticamente all’unanimità, e andrà in votazione plenaria domani, Venerdì 7 Maggio. 

La Germania ancora una volta mostra al resto del mondo come essere progressista in ambito di club culture – e di cultura contemporanea più in generale.

A che punto siamo in Italia?

In Italia la club culture continua ad essere una nicchia della nicchia: le manifestazioni culturalmente rilevanti, innovative e progressiste nell’emisfero del clubbing rimangono una minoranza del settore entertainment.
Eppure qualcosa si muove. Nel 2020 come Club Futuro abbiamo fatto parte del percorso Club Cultura, al fianco di personalità storiche del clubbing nostrano (quali Claudio Coccoluto, Francesco Farfa, Maurizio Clemente), cercando gli aspetti socio culturali del clubbing da sviluppare ed incoraggiare per migliorare l’intero ecosistema e provare ed essere riconosciuti come fenomeno culturale.

Una parte di quel percorso sta continuando attraverso le azioni dell’associazione A-DJ, che da anni si batte per il riconoscimento della figura del dj come artista a livello istituzionale, e che proprio in questi giorni ha lanciato un progetto di censimento dei dj in Italia – AlboDJ.

La strada in Italia sembra però ancora lunga, e la tanta fatica nel costruire percorsi, confronti sta probabilmente in un gap di consapevolezza ed autodeterminazione della club culture che in Germania sta avvenendo da molto tempo. Un’autodeterminazione e consapevolezza che di fatto si costruiscono in maniera corale, dal basso, sperimentando, confrontandosi, ascoltando e che non si possono comprare attraverso la notorietà dei guests e degli show ospitati nei propri club.